INSIEME PER CASTAGNETO
Pubblicata su IL TIRRENO in data 18/4/2007:
La provincia di
Livorno nel 1999, in base alle risultanze del censimento TOSAP effettuato, invitò tutti gli intestatari di PASSI CARRABILI sulle strade provinciali a pagare il tributo in base
all’ampiezza del passo carrabile ed all’importo stabilito.
Il regolamento relativo all’applicazione del canone per l’occupazione di Spazi ed aree pubbliche, all’epoca vigente, non prevedeva esenzioni particolari,
per cui obbligò i cittadini interessati a pagare.
La Provincia per la riscossione del canone
si è servita, fino al 2006, della Spa A.e G di Lucca che ha inviato regolarmente
tutti gli anni i bollettini di pagamento.Attualmente il regolamento vigente all’art.
23 (ESENZIONI) riporta che il
canone non si applica nel caso di occupazioni effettuate da enti pubblici
o per pubblici servizi ect.….e in particolare ai punti:
- J) PASSI CARRABILI A RASO sono
quelli che accedono all’interno della proprietà privata senza che ci sia stata una modifica al piano stradale. Sono
ben distinti dai passi carrabili con manufatto cioè quelli realizzati con modifica del marciapiede, art. 19 del regolamento
- K) passi carrabili finalizzati AD ESCLUSIVO USO AGRICOLO.Nel comune
di Castagneto le strade interessate
sono:
- strada provinciale per Castagneto (chiamata ss 329 del passo di bocca di valle)
- via Bolgherese
- via dell’Accattapane
- via della Marina
- Via Aurelia escluso il centro abitato di Donoratico.
La Provincia continua a inviare i bollettini di pagamento anche nei casi di esenzione su riportati,
per cui i cittadini che si trovano nella situazione su esposta POSSONO CONTESTARE IL PAGAMENTO.
Lettera pubblicata su IL TIRRENO del 28/1/2007.
OGG: Problemi manutenzioni e riparazioni tubazioni acquedotto
___________
Spett. Presidente A.A.T.O. 5 Costa
Toscana
Viale Carducci n.112
57124 LIVORNO
_______________
e p. c. a tutti i Sig.ri SINDACI dell’A.A.T.O. 5 - LORO SEDI
_____________________________________
Spett. Sig.
Pacini Presidente AATO 5 Toscana Costa,
Dopo anni
di proteste e tensioni da parte di cittadini e di costi per la collettività per perdite di acqua potabile, è d’obbligo
risolvere un problema creato dal regolamento del servizio di distribuzione e fornitura acqua potabile art. 24 proprietà e
manutenzione delle condotte idriche.
Tale articolo
stabilisce che il confine, tra il suolo pubblico e privato, delimita la proprietà delle condutture e di conseguenza stabilisce
la competenza per gli oneri manutentivi sulle stesse.
E’
immediatamente da osservare che le condutture sono di proprietà pubblica, fino
ai contatori.
Nell’art.
25 si legge che il contatore verrà collocato, nel luogo più idoneo, sul limite della proprietà tra suolo pubblico e privato
e, il contatore di proprietà ASA, indica il punto di consegna dell’acqua.
Quindi, tutto
funziona regolarmente, se il contatore è collocato esattamente sul confine, tra la proprietà pubblica e la privata, per cui
in caso di rottura tubo acquedotto in proprietà pubblica, l'ASA garantisce la riparazione.
Nella realtà
il contatore, spesso, non può essere collocato al limite del suolo pubblico, in quanto viene ad essere di ingombro al passaggio
etc. per cui, generalmente, viene posto qualche centimetro, o a seconda di come si presenta il luogo qualche metro, all’interno
della proprietà privata.
Capitano
delle perdite di acqua per rottura tubo proprio in questi spazi. Gli utenti chiamano L’ASA. Gli operai ASA dichiarano
che non possono intervenire in quanto proprietà privata, per cui espongono la seguente procedura :
1.
chiusura dell’acqua
2.
invitano
l’utente ad effettuare a proprie spese lo scavo del tubo
3.
l’utente dopo lo scavo deve richiamare gli operatori
ASA, che arriveranno quando saranno disponibili,
4.
l’utente deve provvedere a proprie spese a ricoprire
il tubo.
Tutto questo, oltre a
irritare oltremodo l’utente, lo pone in una situazione di serio disagio,
in quanto, angosciato dall’acqua che si riversa inutilmente, trova difficoltà, soprattutto se anziano o straniero, a trovare
il personale adatto a fare immediatamente quel tipo di lavoro. La
perdita, tra l’altro, posta prima del contatore non incide sui consumi dell’utente ma sulla collettività.
Per questo motivo tra
la data di avviso della perdita all’ASA e la riparazione, passano mesi. La perdita, nell' ultimo caso di mia conoscenza, ha avuto una durata di 4 mesi e 20 giorni.
Se il lavoro fosse stato
effettuato immediatamente dal personale ASA i vantaggi potevano riassumersi:
1. tempo impiegato massimo 1 ora
2. eliminato il secondo viaggio dei tecnici della
manutenzione
3. eliminati i problemi per l’utente
4. eliminata immediatamente la perdita acqua che
come sappiamo ha un costo non indifferente.
Gli stessi problemi si
presentano a causa delle seguenti situazioni:
Le amministrazioni comunali, o chi per esse, nella realizzazione
degli acquedotti, spesso hanno attraversato estese aree private per
cui troviamo condutture pubbliche in aree private. L’acquedotto e i tubi
fino al contatore sono di proprietà dell’ente che li ha post,i per cui, giustamente, non possono essere manomessi da
altri soggetti. E’ impensabile, ingiusto e costoso continuare come fatto
fino ad oggi con la su esposta procedura.
L’ASA ha i materiali, i mezzi le conoscenze giuste e le risorse finanziarie per effettuare, in tempi brevi, le riparazioni in modo ottimale, per cui è indispensabile che curi la manutenzione dell'acquedotto pubblico anche se posto in aree private, naturalmente prendendo
tutte le opportune cautele verso le proprietà altrui e concordando, di volta in volta, con gli utenti privati le operazioni
da attivare.
Si fa presente che, oltre
a quanto esposto, che si traduce in un servizio insoddisfacente, la tariffe della nostra provincia si collocano tra le più
alte a livello nazionale e l'unico elemento del regolamento, favorevole agli utenti, (il rimborso automatico di 15 euro in
caso di letture prese in ritardo) non è stato mai attuato; L'ASA, invece, si è attivata celermente per il recupero retroattivo
(illegittimo) dell'incremento della quota fissa per le utenze dei non residenti.
Vi invito, quindi, a
riflettere su questo modo di gestire e di operare per un servizio indispensabile
alla collettività e in attesa di un Vostro riscontro porgo i miei saluti.
Castagneto Carducci, 23/01/2007
Il Difensore Civico
(
D.ssa Luisa Fonzo )
Lettera al Sindaco - EMERGENZA FOGNE E DEPURATORI -
ogg. Fognature e depuratori
Spett. Sindaco
Spett. Ufficio ambiente
Credo di non dire niente di nuovo e che l’amministrazione sia da tempo a conoscenza del
problema fognature e depuratori ma attualmente è urgente prenderne coscienza e dare la priorità assoluta a questa problematica.
1. Il depuratore di Castagneto è insufficiente e scarica acqua sporca e maleodorante in una
fossa a cielo aperto. Oltremodo grave è il fatto che la fossa in alcune zone è stata interrata con la conseguenza che un qualsiasi
oggetto ingombrante o un eccesso di pioggia, può ostruire la bocca di ingresso della fogna interrata causando gravi danni
alla zona nella quale si riversa l’acqua maleodorante della fogna.
2. Il depuratore a Marina è da tempo insufficiente e conosciamo bene i problemi che si presentano al Seggio nel mese
di agosto.
3. La fossa che fiancheggia Via del Seggio è una vera vergogna, e a parte
i ratti e le nutrie, che vi passeggiano, il puzzo che emana è terribile e oltretutto mi pare estremamente pericolosa per i
bambini ed anche per gli adulti che vi transitano.
4. Il fosso dei Molini: da anni si
parla della sua messa in sicurezza… nel frattempo il ponte a Marina si presenta estremamente pericoloso ( non ha un gard-rail ma a protezione del fosso c’è un muretto di soli 20cm.) fortunatamente la pioggia di domenica si è fermata in tempo altrimenti il Villaggio modenese sarebbe stato
sommerso dalle stesse acque di cui al primo punto.
5. Le fosse a monte di Donoratico devono essere studiate in modo tale da incanalare
tutte le acque in caso di piogge eccessive ai dovuti fossati per lo sbocco al mare. Se si allagano le cantine, le strade
e i pian terreni vuol dire che le pendenze non sono giuste e/o che i fossi non sono collocati nelle giuste posizioni. Mi è
stato detto che una delle cause, sembra sia dovuta, alla mancanza di una fossa laterale in Via dei Ceralti, strada che và
dal casone Ugolino fino all’accattapane, fossa che negli anni precedenti era presente e attualmente è sparita.
Non credo si possa andare avanti sperando che piova poco e che i depuratori riescano a resistere
all’afflusso turistico estivo e capisco bene che il problema non si risolve
con una bacchetta, ma vorrei conoscere se rientra nella programmazione tra le cose
urgenti da effettuare e i tempi previsti per l’inizio dei lavori.
Difensore Civico Dott.ssa Luisa Fonzo
Castagneto, 21/09/’06
Da “Il
Tirreno” del 18/5/2006
Il difensore
civico del comune di Castagneto Carducci dott.ssa Luisa Fonzo, il giorno 27/04/’06 ha presentato al consiglio comunale
la relazione del primo anno di attività.
Porta
a conoscenza dei cittadini una breve sintesi del contenuto.
Dal 01/03/’05
al 31/12/’05 sono state presentate all’ufficio 96 istanze, di cui 26 contatti informali (nei quali sono state
date semplici informazioni e consigli senza l’apertura di una pratica).
Le principali
problematiche poste dai cittadini in ordine di priorità sono state così riassunte:
1.
gestione dei servizi
(ASA, TARSU, TRASPORTI ) N. 26 istanze (27%)
2.
viabilità n.
17 istanze (18%)
3.
problemi inerenti a violazione codice della strada istanze
n. 8 ( 8%)
4.
tributi
n. 7 istanze ( 7%)
5.
cimiteri
istanze n. 2 (2%)
6.
informazioni su problematiche varie
istanze n. 30 (32%)
E’
stato posto in rilievo come tali criticità non sono soltanto tipiche del Comune di Castagneto, ma della generalità dei comuni Toscani, per cui nelle riunioni mensili tenute
a livello regionale i difensori civici hanno discusso su tali problemi proponendo delle soluzioni da prospettare a livello locale.
Riguardo
alla gestione dei servizi, viene fatto presente l’esigenza, da parte del comune, di un continuo controllo e monitoraggio riguardo le tariffe applicate, la professionalità dell’operato degli organi
preposti alla gestione dei servizi e la bontà dei servizi stessi.
I
cittadini mostrano perplessità verso cartelle esattoriali poco chiare e tributi di cui non riescono a capire il motivo del
pagamento e le modalità di calcolo; per tale disagio, viene richiesto un rapporto più fattivo tra enti impositori e cittadini, nonché un miglioramento nell’informazione.
Al
secondo posto si collocano le istanze riguardo la viabilità. I cittadini chiedono più manutenzione per i manti stradali, segnaletica
più precisa, possibilità di circolazione più fluida, sopratutto nei mesi di maggior affluenza turistica. A tale proposito
è stata invitata l’amministrazione comunale a dedicare più attenzione e risorse verso questa problematica ed in generale
verso la conservazione e la manutenzione del patrimonio.
Per
la generalità degli altri problemi presentati và soprattutto messo in rilievo il senso di frustrazione e di ingiustizia avvertito
dai cittadini di fronte all’arrivo di continue multe e a balzelli.
Il
d. c. si impegna per il prossimo anno a seguire con attenzione l’evolversi delle situazioni ed a comunicare sia i progressi
positivi che altri eventuali segnali negativi.
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Giugno 2005
Sono il difensore civico del comune
di Castagneto Carducci. Mi stanno arrivando le varie e.mail riguardo il problema linee autobus ATL/ATM soppresse. Quella che
Vi spedisco è una lettera, accorata, che mostra il profondo disagio provocato;
ne sarebbe opportuno la pubblicazione.
Ringrazio per l’attenzione
Luisa Fonzo
La soppressione
di numerose linee ATM/ATL, ha creato un enorme disagio nei confronti dei pendolari e degli utenti in genere, mettendo in seria
difficoltà il regolare svolgimento dell'orario lavorativo.
La risposta
ai nostri reclami, ricevuta da Regione e Provincia che denota purtroppo disinteresse e poca professionalità, è stata :" usufruire
dei servizi forniti dalle ferrovie".
Sfortunatamente
gli orari garantiti dai treni non coincidono assolutamente con le esigenze lavorative, alle quali non possiamo apportare cambiamenti
a nostro piacimento; oltretutto incombe il disagio delle fermate distanti dalle sedi lavorative e dalle abitazioni o addirittura
non presenti, senza tener conto di persone che hanno la necessità di raggiungere i paesi collinari.
La situazione
critica sopra indicata, porta alla richiesta disperata del ripristino di corse ATM/ATL, fondamentali per permettere soprattutto
ai pendolari di contare su un servizio che per anni è rimasto invariato e nel breve tempo è stato sconvolto, lasciando spiazzato
e senza possibilità di soluzione l'utente.
PUBBLICATA DA IL TIRRENO
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